Giornalista e scrittore italiano.
Dopo aver partecipato attivamente alla lotta partigiana (Resistenza), iniziò a collaborare, già nel 1943, a 'Giustizia e libertà', scrivendo poi, con grande assiduità, sui più importanti quotidiani e settimanali italiani, tra cui «La Gazzetta del Popolo», «L'Europeo», «Il Giorno», «la Repubblica», «L'Espresso».
Autore di scritti che si distinguono per una carica di amaro moralismo e di anticonformismo ideologico, ha segnato il dibattito politico e civile con volumi di saggi e inchieste quali Il terrorismo italiano (1978), Noi terroristi (1985), Il secolo sbagliato (1999). Un contributo importante, sia per il rigore documentario sia per la riflessione politica sono la Storia dell'Italia partigiana (1970), Palmiro Togliatti (1973), Gli italiani sono razzisti (1988), Il provinciale. Settant’anni di vita italiana (1991), Il viaggiatore spaesato (1996), Basso impero (2003).
Tra gli ultimi suoi libri: Il dio denaro (Mondadori 2001), Piccolo Cesare (Feltrinelli 2003), Partigiani della montagna. Vita delle divisioni «Giustizia e Libertà » del cuneese (Feltrinelli 2004), Una repubblica partigiana. Ossola 10 settembre-23 ottobre 1944 (il Saggiatore 2005), L'Italia l'è malada (Feltrinelli 2005), Napoli siamo noi. Il dramma di una città nell'indifferenza dell'Italia (Feltrinelli 2006), Le mie montagne. Gli anni della neve e del fuoco (Feltrinelli 2006), Il provinciale. Settant'anni di vita italiana (Feltrinelli 2007), È la stampa, bellezza! La mia avventura nel giornalismo (Feltrinelli 2008), Fratelli coltelli. 1943-2010. L'Italia che ho conosciuto (Feltrinelli 2010), Annus horribilis (Feltrinelli 2010), Aspra Calabria (Rubbettino 2011). Del 2012 Grazie no. Sette idee che non dobbiamo più accettare, purtroppo pubblicato postumo da Feltrinelli.
Giorgio Bocca si è spento il 25 dicembre 2011 nella sua casa milanese.
Le sue ceneri resteranno tra le amate montagne della Valle d'Aosta, nel piccolo cimitero di La Salle.
«Ci sono giornalisti che usano sempre mezzi termini e quelli che non li usano mai. Ci sono quelli che suscitano grandi amori in una parte dei lettori e grandi odi nell'altra e quelli che suscitano amore e odio nello stesso lettore. Ci sono giornalisti passionali: quelli feroci contro gli avversari per distruggerli e quelli feroci contro gli amici per spronarli. In tutti questi casi, Giorgio Bocca appartiene alla seconda specie.» Alessandro di Giorgio – Stampa Sera, 1982